Cataloghi / Risonanze

Un giorno il bosco mi ha parlato…
e mi ha affidato la poesia di un mistero
che vive tra i rami delle querce dei boschi antichi.

Amuleto, talismano, oggetto di potere: parole e richiami che generano diffidenza e attrazione allo stesso tempo. Caricate dalla fantasia e dalla paura per ogni rituale magico e misterioso del passato, dei passati… Come tutti i tentativi dell’uomo di orientarsi di fronte all’immensità dell’infinito e l’inafferrabilità immediata dello scorrere della vita, generano stupore e compassione agli occhi degli uomini di buona volontà.

Ogni filosofia, orientamento di pensiero, dottrina religiosa e ricerca spirituale possono contenere un sincero anelito verso la comunione con il tutto, ma anche una viscida discesa verso l’importanza personale e il culto del proprio potere sugli altri. Ogni comunità umana ha attraversato e attraversa questi due poli, nell’eterna ricerca del senso e del proprio esserci.

Anche i bambini inventano e ripetono filastrocche per volgere a loro favore l’incertezza degli eventi, magari solo nei giochi o nelle loro piccole preoccupazioni. Anche i “grandi” nel loro segreto utilizzano piccole ritualità per scongiurare l’indesiderato o anche soltanto l’incerto della vita.

Se impariamo a guardarci intorno con occhi curiosi ci accorgiamo di essere contornati da oggetti il cui valore è principalmente simbolico e la cui presenza difficilmente si giustifica con la semplice spiegazione razionale e utilitaristica. Caricare di valore degli oggetti particolari, per intuizione o abitudine, manifesta una delle infinite capacità dell’uomo, una di quelle che nelle culture massificate e consumiste sono ricacciate indietro come sciocche e irrazionali, perché sciocco e irrazionale è tacciato ogni anelito verso la libertà e la sperimentazione individuale.

La parte “sana” di queste azioni misteriose dell’uomo sta nel fissare un intento forte e sincero per il benessere personale o di altre creature, come dire coltivare un pensiero di amore verso la vita cercando una strategia, un rituale, per tenerne sempre alta la tensione e la memoria, ricacciando indietro le nebbiose controintenzioni e le strategie perverse della mente.

Così scopriamo che nessun oggetto, rituale, filastrocca o preghiera hanno un potere in sè: nulla di magico e incontrollabile, nel bene e nel male. È l’intento di ogni uomo con cui tali cose o azioni possono essere investite ad avere il vero valore, a far risuonare una energia di unione con altri intenti in cerca dello stesso amore, della stessa guarigione, della stessa armonia.

Terra di Anisa raccoglie nei boschi cari a San Francesco le “noci di galla”, delle curiose e meravigliose formazioni sferiche legnose prodotte dalla reazione delle querce alla puntura di un insetto, il cinis quercus, che utilizza tale metodo per deporre il suo uovo e garantire la vita a un nuovo insetto che, dopo qualche mese, forerà la noce per dispiegare le ali al suo primo volo.

Un giorno uno sguardo forse più ingenuo e giocoso del solito, ha letto nella presenza di queste galle e dei loro ospiti una metafora sulla vita in genere, e sulla ruota della medicina e l’orientamento delle Direzioni in particolare.

Le galle trovate e raccolte sono perciò catalogate e distinte dall’orientamento rispetto ai 4 punti cardinali e alle due direzioni di alto e basso del foro di uscita dell’insetto, che indica nella comprensione di Terra di Anisa, un richiamo di quella vita verso una direzione specifica, una tensione e attrazione verso l’Est, il Sud, l’Ovest, il Nord, il Cielo o la Terra, direzioni che emanano e confortano delle forze specifiche. Altre manifestazioni delle noci di galla raccolte, hanno suggerito altra spiegazione, che esula per forza dall’orientamento verso le direzioni: le noci non forate (mai raccolte prima dell’epoca della nascita dell’insetto, per cui testimoni autentiche di una vita che si manifesterà altrove), le noci con più fori (dove dopo la nascita dell’insetto la sua “casa’’ è stata visitata e abitata da altri inquilini), le noci trovate a terra (quindi fuori dall’informazione circa l’orientamento, ma portatrici di una forte metafora sul ricongiungimento con la terra).

Terra di Anisa immagina che queste meravigliose sfere legnose possano contenere in sé l’iscrizione di quella storia, cioè l’energia che ne ha ispirato e sostenuto la scelta di nascere della vita ospitata o le altre condizioni.

Questa sezione del catalogo è in allestimento e sarà a breve on line.

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